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MOSTRE

Claudio Bonichi + Chiara Caselli
Molly Bloom

16 maggio > 7 luglio
FEDERICO RUI ARTE CONTEMPORANEA
Milano

 

COMUNICATO STAMPA

CLAUDIO BONICHI + CHIARA CASELLI
MOLLY BLOOM
16 maggio  – 7 luglio 2017
inaugurazione: martedi 16 maggio 18.30>21.00
Federico Rui Arte Contemporanea, via Turati 38, Milano
orari: da martedì a venerdi 15.00-19.00 sabato su appuntamento

Martedi 16 maggio si inaugura presso Federico Rui Arte Contemporanea la mostra dal titolo Molly Bloom con sedici opere di Chiara Caselli e Claudio Bonichi.

Molly Bloom è l’ultimo capitolo dell’Ulisse di James Joyce, un lungo monologo interiore senza punteggiatura in cui Molly racconta i suoi pensieri e le sue bugie mentre a letto aspetta il ritorno di Leopold. Il personaggio si auto-definisce con le sue stesse parole in un travolgente «flusso di coscienza», che per otto ampi paragrafi dà sfogo ai sentimenti della donna nei riguardi degli uomini della propria vita e soprattutto del marito. Un percorso fortemente introspettivo, dove i pensieri si mescolano alle parole, i desideri alla realtà, un lungo discorso a voce alta dove le riflessioni vengono esternate e declamate al pubblico. Molly è vitale nella sua solitudine, profondamente e carnalmente donna, immagine universale dell’umanità fatta di miseria, nobiltà e sogni.

“Ho pianto a vedere la bellezza del mondo passare come un sogno dietro ai suoi occhi”

Scrive James Joyce della moglie Nora alla quale si è in gran parte ispirato per il personaggio di Molly Bloom, nel suo Ulisse. E’ con lei che Joyce finisce il romanzo, con il lungo monologo interiore di Molly che, sveglia nel letto nel cuore della notte, lascia il suo pensiero vagare, come succede ad ognuno di noi. Un viaggio tra le persone della sua vita, vive o immaginarie; un viaggio nei tempi della sua vita, dove passato presente e futuro si intrecciano e si confondono.

 

Il tempo interiore è, quindi, insieme al personaggio di Molly, il vero centro della scrittura di Joyce nel finale dell’Ulisse. Un tempo interiore che in nulla assomiglia al tempo lineare, o “reale” nel quale crediamo di vivere, scandito da ore che durano tutte 60 minuti e in cui passato, presente e futuro si presentano in un’inesorabile successione.  Nel nostro tempo interiore le durate si dilatano, si restringono; e quando, nella vita “reale”, spariscono persone o luoghi, questi non spariscono davvero, ne restano le tracce, i solchi di presenze interiori.

Il lavoro di Chiara Caselli su Molly Bloom è iniziato nel 2010. Un lungo viaggio di cui questa mostra è l’ultima, (ma forse non definitiva) tappa. Una continua evoluzione, anche di mezzi espressivi; dallo scritto di Joyce all’adattamento, dallo spettacolo teatrale per il Festival di Spoleto sino al recente cortometraggio presentato al Festival di Venezia e premiato con il “Premio Speciale dei Nastri d’Argento” 2017.

Le fotografie qui in mostra sono state scattate nella stanza di Molly, dove la Caselli aveva filmato il suo cortometraggio. Quando la casa è stata venduta, è tornata lì per l’ultima volta.

Claudio Bonichi si spesso è ispirato ai personaggi omerici: l’Ulisse di James Joyce è una sorta di parodia dell’Odissea di Omero, dove Penelope viene interpretata da Molly Bloom. Ha più volte indagato e rappresentato la donna, nei sui pensieri, nella sua carnalità, nelle sue trame, nei suoi racconti,  con la sua solitudine irrequieta, la sua fragilità, il suo essere altrove.. come un fiore senza voce o un impavido specchio che tace.

Entrambi lavorano sull’assenza, sulla metafisica, congelando un istante senza tempo, dove le cose e gli spazi si fissano per sempre. Prevale il silenzio e l’apparente semplicità, la raffigurazione di un istante eterno. L’ispirazione può essere ritrovata nella teoria di Schopenhauer sulle apparizioni, secondo la quale l’immagine del sogno susciterebbe desiderio e sorpresa, offrendosi da un lato al dormiente con la sua realtà, dall’altro al di là delle umane possibilità di azione in lui latenti. Il sogno travalica le funzioni cerebrali di spazio, tempo, causalità e coglie una realtà più vera.

 

CLAUDIO BONICHI | BIOGRAFIA

Claudio Bonichi è nato nel 1943 a Novi Ligure. Nel 1964 inaugura la sua prima personale presentata in catalogo da Fortunato Bellonzi. Figura di prestigio internazionale, Bonichi è considerato uno degli esponenti più interessanti della Nuova Metafisica: oltre che in Italia, ha esposto in importanti sedi pubbliche e private in Olanda, Danimarca, Colombia, Germania, Giappone, Canada, Francia, Belgio, Spagna, dove è considerato un caposcuola. Tra le mostre dal 2000 ad oggi ricordiamo: La vita è sogno, (Galleria Appiani Arte 32, Milano, 1999); El Teatro de la Memoria (Galeria Juan Gris, Madrid, 2002); Natures Mortes (Galeria Artur Ramon, Barcelona, 2002). Dal 2003 al 2004, in Brasile, espone in gallerie e musei a Sao Paulo, Belo Horizonte, Santo André e Fortaleza. Sono del 2005 la mostra ed il libro Renata e lo Specchio, (Galleria Tricromia, Roma) e L’Araba Fenice, (Galleria Lo Spazio, Brescia). Nel 2006, per i cento anni dalla nascita di Luchino Visconti, realizza la mostra La Casa dei Giochi (Fondazione la Colombaia, Ischia) e Renata Ante el Mirall, (Galeria Toc’D’Art, Barcelona). Sempre nel 2006, per il Ministero degli Esteri partecipa alla mostra MYTHOS, itininerante nei musei di Atene, Cipro, Tirana, Montecarlo. Tra le esposizioni pubbliche più recenti si ricordano ancora: Oltre l’Oggetto (Museo Michetti, Francavilla a Mare, 2007); L’Alibi dell’ Oggetto (Fondazione Ragghianti, Lucca, 2008); Bellissima. Visconti (e) il Contemporaneo (Maschio Angioino, Napoli, 2008); L’essenza Invisibile, realizzata a Matera nel 2008, negli spazi di Santa Maria de Armenis e di Palazzo Lanfranchi, a cura di Giovanni Faccenda; Il Viaggio Metafisico, Cava de’Tirreni, nel Complesso Monumentale di Santa Maria del Rifugio, 2010-2011; La Donna Pesce, Palazzo De Lieto, Maratea, a cura di Michele Saponaro, testo critico di Massimo Guastella ed una testimonianza di Meri Lao, 2012; Portrait de Famille, Parigi, Musée du Montparnasse, testi Jean Digne, Marco Bussagli, Marcelle Padovani, 2012; Eros Mascherato, Cuneo, Palazzo Samone, a cura di Enrico Sanna, 2012; Bad Frankenhausen (Germania), Dopo De Chirico, a cura di Gerd Lindner e Rosaria Fabrizio, testo critico di Janus, 2012/2013. Si spegne a Roma nel 2016, lasciando incompiuto un progetto museale legato alla nascita di un centro culturale , archivistico e documentario che stava realizzando con lo storico d’arte Marco Bussagli.  Nel 2017, a questo scopo, nasce l’Associazione Peluzzi Bonichi. Il progetto MUSEI PELUZZI BONICHI, sarà presentato a Roma il 6 giugno al Senato, con una conferenza a lui dedicata.

 

CHIARA CASELLI | BIOGRAFIA

Chiara Caselli nasce a Bologna nel 1967. Dopo aver intrapreso una carriera cinematografica diventa, in breve tempo, una delle attrici più versatili ed internazionali della sua generazione vantando collaborazioni con autori quali Michelangelo Antonioni, Liliana Cavani, Marco Tullio Giordana e Gus Van Sant. Nel 1999 il suo primo progetto da regista, il cortometraggio Per Sempre, vince il Nastro d’Argento. Torna alla regia nel 2016 con Molly Bloom, dall’Ulisse di James Joyce, che è stata presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Parallelamente alla recitazione la Caselli ha dedicato il suo talento alla fotografia, ricercando la purezza e l’immediatezza dello sguardo. Concentrandosi sulla natura e sulle figure, ha creato un corpus di opere di alto valore pittorico. Dopo l’approdo nel 2011 alla Biennale d’Arte di Venezia e al Festival Internazionale di Fotografia di Roma, nel Maggio 2014 espone per la prima volta in Giappone con una personale site specific negli spazi che Gae Aulenti ha creato per l’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo. Sempre del 2014 è la personale dal titolo Ginostra. La lupa alla galleria Federico Rui Arte Contemporanea.